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Intervista a Daniele Fabbri

Intervista Daniele Fabbri Stand Up Comedy

Ciao Daniele!

Ciao!

E’ un vero piacere poterti intervistare. Sei sicuramente una figura molto poliedrica e interessante del panorama Stand Up italiano, ritengo dunque sia doveroso presentarti a chi ancora non ti conosce.

? Partiamo dall’inizio. Qual è la tua formazione artistica?

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Daniele Fabbri – Trentatre Trentenni

La prima cosa che ho fatto è stata diplomarmi alla Scuola Internazionale di Teatro di Lecoq a Roma, come attore e regista. Facevamo clown, mimo, commedia dell’arte, discipline circensi, tutta roba fisica tipo Cirque du Soleil, applicata al teatro.
Solo che mentre di giorno facevo le capriole, di sera entravo nei cabaret romani a fare pratica di primi monologhi, il mio primo spettacolo comico da solista è del 2005. Ho sempre scritto tanto, soprattutto satira. Ho anche preso il patentino da giornalista pubblicista scrivendo inchieste satiriche per testate regolari online.
Sono piuttosto ossessionato dai media intesi come linguaggi di comunicazione, e li studio perché mi affascina l’idea di riuscire a far ridere qualunque sia il mezzo a mia disposizione. Forse dovrei solo rilassarmi un po’.

? Quando hai iniziato a fare Stand Up Comedy?

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Daniele Fabbri – Contiene Parolacce

Nel 2008, e mi ha salvato. Avevo tentato per un paio d’anni di frequentare i cabaret cercando un umorismo diverso, ma il pubblico reagiva male; certamente le mie performance erano immature, in più le battute controverse non aiutavano, i comici esperti non mi incoraggiavano (“queste battute non piacciono alla gente, bla bla”), e così decisi di lasciare tutto e darmi solo al teatro. Cinque mesi più avanti, dopo l’ennesima nottata passata a frignare davanti ai video dei comedian stranieri (“Perché qui da noi nooooo!?!? Buaaahh!!”), una mattina iniziai a scrivere, tirai giù uno spettacolo intero, lo imparai a memoria e lo portai in una associazione culturale per provarlo. Lo spettacolo si chiamava “Farla Franca Negando L’Evidenza”. La serata era ad ingresso gratuito, alla fine delle persone vollero pagare il biglietto per forza. Bene, no?

L’anno dopo nacque Satiriasi, dove continuai a migliorare sia nella scrittura che nella performance. Ho fatto le prime quattro stagioni per intero, dopo la penultima ho proseguito il mio percorso di ricerca e sperimentazione altrove.

? E cosa ci puoi dire del mondo dei fumetti?

Che è una figata farne parte! Nel periodo in cui scrivevo satira per diventare giornalista, pubblicavo anche su una rivista online di nome SCARICABILE: c’era il meglio degli autori e disegnatori satirici italiani, puro underground, spinto e lisergico.

Nel 2010 l’esperienza si è conclusa, ma Stefano Antonucci che ne era fondatore e vignettista, mi propose di fare qualcosa insieme. Abbiamo optato per una cosa moderata: “Gesù Crucifiction Tour“, un Gesù alcolizzato, blasfemo, drogato, che torna sulla terra per compiere missioni per la ditta del padre, con storie metà Tarantino metà Mel Brooks. Ce la siamo autoprodotta ed è andata bene, visto che ora abbiamo un editore e pubblichiamo ancora.

? Complimenti sinceri! E lo dice chi ha creduto in voi fin dall’inizio: fu proprio in occasione del n.1 che vi conobbi personalmente ad un fiera del fumetto, ormai diversi anni fa. E’ un piacere constatare che i vostri sforzi vi han ripagato in questo modo.

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? Malgrado le inevitabili avversità, la satira religiosa sta diventando sempre più prepotentemente un tuo tratto distintivo. Cosa ti ha portato su questa strada?

Quattro cose: essere cresciuto in una famiglia molto cattolica e averci creduto veramente, con tutte le conseguenze del caso;

la consapevolezza che il Vaticano è il potere politico e culturale più influente in Italia, una macchina orrenda temuta non solo dalla tv;

la gente che dice “Io non vado in chiesa ma, dai, questo papa è simpatico!”;

la certezza maturata che in Italia TUTTI i nostri problemi di esseri umani, anche per i non credenti, derivano dalla mentalità religiosa ancora oggi nel 2016.

? Che consigli daresti a chi vuole iniziare a fare Stand Up?

Di provarci perché è affascinante. Sapendo comunque che fare StandUp in Italia è conveniente quanto vendere materassini da piscina in Afghanistan.

? Qual è il tuo metodo di scrittura?

Non credo di avere un metodo vero, giusto alcune accortezze: per concentrarmi disabilito il WIFI su ogni dispositivo; uso indistintamente carta e tecnologia; ho il computer su un piano rialzato e scrivo in piedi, stare seduto mi spegne lentamente;

lavoro nelle vicinanze di un passito o di un qualcosa al cioccolato.

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Ti abbiamo visto su NaturalBornComedians di Comedy Central. Come ci sei arrivato? ci sarai anche nella nuova edizione?

Avevo già partecipato ad altri programmi, la produzione di Comedy Central mi conosceva e mi aveva già proposto un altro progetto a cui però non avevo potuto partecipare; quando è arrivata la proposta di Natural Born Comedians mi è sembrata interessante ed ho accettato di buon grado: comici bravissimi, stili diversi, tanta novità.

Comedy Central Italia sta facendo un ottimo lavoro per portare nuova linfa alla comicità italiana, e trovo che NBC sia un bel programma di Standup, agile e vario.

Mi piacerebbe che ci fosse un programma simile tutto l’anno, con comici che vanno e vengono, esperti e alle prime armi, tutti sullo stesso palco come nei club: chiunque abbia 5 minuti buoni dovrebbe poter andare lì e farli. Sarebbe ricchezza per tutti. E sì, pare che ci sarò anche quest’anno.

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Hai qualche anticipazione da darci sui tuoi progetti futuri?

C’è la tournée primavera/estate del mio ultimo monologo, Il Timido Anticristo; ci sono in corso progetti TV a cui sto lavorando, facendo del mio meglio. Sto avviando, ahimè lentamente, progetti per il web. E mi sto preparando per fare uno spettacolo di Stand Up in inglese, obiettivo Edimburgo 2017, prima no che c’ho troppicazzi.

Questa è una gran notizia 😀 vedrò di esserci. Ciao!

Ciao 😉

Scritto da Nicola Selenu

Comico osservazionale, passato alla Stand Up Comedy dopo anni di Improvvisazione Teatrale. Volto di Comedy Central dal 2016.
Divora spettacoli internazionali e organizza serate sul territorio nazionale.
Ma soprattutto.. è il fondatore di Stand Up Comedy Italia.

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