Anthony Jeselnik è un attore, comico, scrittore e produttore Americano, noto per il suo approccio molto dark e provocatorio alla comicità.
Il suo programma TV più celebre è stato The Jeselnik Offensive, in cui proponeva pezzi di Stand-up comedy alternati a notizie macabre e giochi a cui partecipava il pubblico in studio.
Thoughts and Prayers è il suo terzo special (secondo in video), dopo Shakespeare e Caligula.
Registrato nel 2015, nella meravigliosa cornice del Fillmore Theatre di San Francisco, presenta gli stessi aspetti dei suoi precedenti lavori: battute pesanti, ironia su temi considerati tabù e continue provocazioni.
ANTHONY JESELNIK – THOUGHTS AND PRAYERS
Il cattivissimo Anthony sale sul palco con la solita sfrontatezza, e decide di iniziare lo show con un paio di battute al veleno (tanto per indirizzare il pubblico sulla retta via).
La gente risponde bene, lui prende fiducia, scambia un paio di botta e risposta (a volte non eccellenti) con alcuni spettatori e sforna battute su bambini morti come se non ci fosse un domani.
Alterna brevi storie ‘personali’ a jokes taglienti e ‘rischiosi’.
Parla della sua famiglia, mette in ridicolo i suoi genitori e suo fratello, e lo fa bene.
L’autoironia è un’arma usata da molti comedians per ammorbidire il pubblico e affondare il colpo quando ormai ne hanno catturato completamente l’attenzione.
Ciò che stupisce è il fatto che in ogni sua singola battuta, ci sia sempre un twist, ovvero una battuta nella battuta, un cambio nella direzione della punch-line.
La reazione dello spettatore all’originale esibizione di Jeselnik si divide, in molti casi, in 3 fasi:
- Sorriso (pensi di aver intuito la punch-line, ma non è così)
- Dubbio (non era come pensavi…e adesso, dove vuole andare a parare?)
- Sorriso sotto i baffi che esplode (se hai colto a pieno il senso della battuta) in una grassa risata.
THOUGHTS AND PRAYERS
I bersagli preferiti dell’Americano, come già accennato, sono i bambini.
Ne analizza diversi aspetti, e una volta appurata la malleabilità del pubblico, si scatena in un crescendo di pezzi su stupri, morte e sesso, conditi da un pizzico di splatter.
I primi 40 minuti di Thoughts and Prayers scorrono bene, il pubblico apprezza moltissimo e l’atmosfera è proprio quella che il comico sperava di creare.
Ma questi 40 minuti, sono solo di preparazione alla sua sarcastica e ben elaborata conclusione di spettacolo.
Il finale, infatti, descrive a pieno la personalità del comedian: irriverente, sfacciato, egoista e coraggioso.
Si concentra su fatti realmenti accaduti, su come abbia affrontato determinate situazioni di vita privata e su quanto il parere degli altri conti davvero pochissimo per lui.
La chiusura è da applausi.
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Anthony Jeselnik – Thoughts and Prayers
Apertura: 7.5
Struttura: 8
Incisività battute: 7.5
Dark humour: 9
Personalità sul palco: 7.5
Improvvisazione: 7
Coinvolgimento del pubblico: 6.5
Originalità: 7
Finale: 9
Profondità del messaggio/significato: 7
Miglior battuta/pezzo: La storia della nonna e la Bibbia.[/ct_focus]